Con il contratto milionario firmato con il Pentagono e una costellazione di satelliti già in orbita da febbraio, la società Iridium compie un balzo in avanti rispetto a Starlink di SpaceX e Kuiper di Amazon
Dimenticate SpaceX. Iridium Communications sta già offrendo Internet attraverso la sua costellazione satellitare e in settimana la società americana ha firmato un nuovo contratto con il Pentagono e una partnership con One Web. L’orbita bassa terrestre si fa sempre più affollata. Ecco i dettagli.
IL NUOVO CONTRATTO CON IL DOD USA
Lunedì Iridium ha annunciato la stipula di un contratto settennale da 738,5 milioni di dollari con il Dipartimento della Difesa Usa. Il nuovo contratto prolunga la collaborazione con il Pentagono, nell’ambito del programma EMSS (Enhanced Mobile Services), che Iridium ha vinto nel 2013. Una riconferma senza precedenti per la società con sede in Virginia, dal momento che il precedente contratto era di 400 milioni di dollari per soli cinque anni.
Come parte del contratto, Iridium fornirà servizi voce, trasmissione e altri servizi globali sicuri tramite i 66 satelliti in orbita terrestre bassa.
https://twitter.com/IridiumComm/status/1173599456358477826
BUONA NOTIZIA ANCHE PER I FRANCESI
“Questo contratto con il DoD pone le basi per il nostro rifinanziamento che avvantaggerà anche i nostri azionisti”, ha dichiarato a Cnbc Thomas Fitzpatrick, il direttore finanziario di Iridium. Come ha sottolineato il quotidiano francese Les Echos, si tratta di un’ottima notizia per la Francia. Dal momento che il contratto con la Difesa statunitense consentirà i rimborsi anticipati questo andrà a beneficio di Bpifrance (all’epoca Coface) che aveva garantito la maggior parte degli investimenti nella costellazione.
I SATELLITI DI THALES ALENIA SPACE
Nel 2009 Iridium ha lanciato un bando di gara per sostituire i suoi vecchi satelliti con una nuova generazione. L’ex Coface ha garantito 1,88 miliardi di dollari di prestiti a lungo termine, mentre Thales Alenia Space si è aggiudicata l’ordine di 81 satelliti per 2,1 miliardi di dollari. I satelliti sono stati progettati e fabbricati a Cannes e a Tolosa, con un assemblaggio finale negli Stati Uniti.
UNA COPERTURA GLOBALE
Tra gennaio 2017 e gennaio 2019, Iridium ha lanciato 66 satelliti grazie a otto missili SpaceX Falcon 9, a fronte di un investimento da 3 miliardi di dollari. La costellazione è diventata pienamente operativa lo scorso febbraio e copre l’intero globo.
TUTTI GLI ABBONATI DI IRIDIUM
Il nuovo contratto si estende dal 15 settembre al 14 settembre 2026. La società ha dichiarato circa 1,2 milioni di abbonati totali per la sua rete, il governo Usa ne costituisce circa il 10%. Secondo Iridium, gli abbonati al Dipartimento della Difesa sono più che raddoppiati nell’ultimo periodo contrattuale, passando da 51.000 a 125.000. Scott Scheimreif, vicepresidente esecutivo dei programmi governativi di Iridium, ha spiegato che la portata dell’accordo è molto ampia, in quanto anche agenzie civili — come il Dipartimento di Stato — potranno trarre vantaggio.
LA PARTNERSHIP CON ONE WEB
Ma Iridium non si ferma qui, poiché vede crescere la domanda di banda larga satellitare. Martedì la società guidata da MattDesch ha annunciato che collaborerà con OneWeb per creare un servizio collaborativo di banda larga. One Web è una startup di satelliti fondata 6 anni fa che ha raccolto più di 2 miliardi di dollari da SoftBank e Virgin Group.
Ma a differenza della rete di Iridium, OneWeb funziona con una frequenza a banda larga diversa e sarà composta da 650 satelliti, anziché 66.
Un’offerta combinata di Iridium e OneWeb rappresenta un’opportunità per i clienti di entrambe le società. Potrebbe infatti “creare un’opzione di servizio completo per applicazioni per i capi di stato, le comunicazioni tattiche critiche, il settore marittimo, la risposta alle catastrofi e altro”, si legge nel comunicato stampa di Iridium.
OneWeb
@OneWeb
OneWeb and @IridiumComm have announced a first-of-its-kind combined service offering to leverage the strengths of our respective low-Earth-orbit networks, creating better opportunities for our mutual partners and companies that manufacture our terminals. https://www.oneweb.world/media-center/iridium-and-oneweb-to-collaborate-on-a-global-satellite-services-offering …
“By combining the strengths of our services, we can ensure our partners are able to deliver the most innovative, seamless services to their subscribers across many markets, and in all the places that don’t yet have access to the internet.” – OneWeb CEO Adrian Steckel @iridiumComm
“By combining the strengths of our services, we can ensure our partners are able to deliver the most innovative, seamless services to their subscribers across many markets, and in all the places that don’t yet have access to the internet.” – OneWeb CEO Adrian Steckel @iridiumComm
RIVALI DAL CALIBRO DI ELON MUSK E JEFF BEZOS
Ma l’orbita bassa si farà sempre più affollata e la costellazione di Iridium ha già compagnia. Ci altri due concorrenti che puntano a rendere Internet accessibili a tutti attraverso una connessione satellitare. Stiamo parlando dei progetti Starlink di SpaceX, l’azienda aerospaziale fondata da Elon Musk e Project Kuiper del colosso Amazon guidato da Jeff Bezos.
Secondo il presidente e direttore generale Gwynne Shotwell, SpaceX punterebbe su ottobre o novembre per il suo secondo lancio di missili per Starlink, la costellazione della rete a banda larga. L’azienda ha lanciato i primi 60 satelliti Starlink a maggio.
Resta indietro Bezos. Il suo ambizioso progetto è ancora al vaglio della Federal Communications Commission (FCC) americana, chiamata a valutarne gli aspetti tecnici e l’opportunità strategica. Come ha sottolineato Umberto Rapetto qui su Start, una simile costellazione artificiale che andrebbe a modificare non soltanto l’ecosistema spaziale ma a determinare una non trascurabile colonizzazione digitale. FONTE
Progetto “Close to the Earth”: mini-satelliti surfano nell’alta atmosfera![ENEA, al via "Close to the Earth": mini satelliti per informazioni sempre più precise]()
Costellazioni composte da migliaia di micro satelliti in orbita bassa andranno un giorno non lontano a sostituire gli attuali sistemi di osservazione della terra dallo spazio, composti al massimo da qualche decina di satelliti più grandi.
Su questa prospettiva, che permetterà di monitorare ogni centimetro quadrato del pianeta ogni pochi minuti e con una risoluzione dei dettagli senza precedenti, si sta ormai lavorando concretamente, come dimostra il progetto “Close to the Earth” Che mira a sviluppare un nuovo tipo di propulsione che permetta ai saltelli di sfruttare i residui di atmosfera che ancora si incontrano orbitando a meno di 250 km dal suolo e che normalmente rappresentano un problema, poiché ne causano il progressivo rallentamento e (a meno di non compensarlo con continue accensioni del propulsore, che richiedono molto carburante) la caduta.
Ospite Antonella Rizzo, ricercatrice del laboratorio “Materiali Funzionali e Tecnologie per Applicazioni Sostenibili” (Centro Ricerche ENEA di Brindisi).
Nano satelliti: made in Italy in orbita con le aziende di Bari e Como
La costellazione di satelliti per comunicazioni Iridium NEXT, sviluppata e realizzata da Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), a capo di un consorzio industriale, è interamente operativa dal 2019. A seguito degli 8 lanci effettuati con successo tra il gennaio 2017 e il gennaio 2019, 75 satelliti Iridium NEXT sono stati tutti dispiegati in orbita bassa terrestre (LEO). In particolare, la costellazione opera con 66 satelliti a un’altitudine di 780 chilometri, organizzata in sei piani orbitali, ognuno formato da 11 satelliti l’uno, oltre a nove satelliti di riserva in orbita e sei ulteriori satelliti di riserva sulla Terra.
Le prove del 5G saranno al centro negli anni a venire.